Dove hanno inventato l’alfabeto coreano

Abbiamo passato la mattina in Ikseondong Hanok Streets che è un complesso di edifici in legno tradizionali (Hanok) oggi riconvertiti in boutique e caffè un po’ di ogni tipo. Si tratta di vicoli a volte molto stretti e abbastanza frequentati perlopiù dai giovani.

Ci sono anche alcuni ristoranti specializzati in pasta e risotto ma le ricette sono un po’ particolari e sicuramente poco italiane. Ad esempio gli spaghetti con cocco, carote, grana padano, crema all’aglio e aneto. Piatto che purtroppo non posso recensire perché non l’ho provato 🙃.

Nel pomeriggio siamo andati a visitare il palazzo reale Gyeongbokgung, distrutto durante l’invasione giapponese del 1592 e ricostruito solo nel 19esimo secolo.

Il palazzo assomiglia vagamente al palazzo imperiale di Beijing, sia come struttura che architettura, anche se un po’ meno sfarzoso. Gli edifici interni, in legno e ben decorati, sono separati da enormi piazzali, sempre circondati da muri e colonnati.

Uno degli edifici si dice sia stato il luogo dove nel 15esimo secolo abbiano inventato l’alfabeto coreano, che conta 19 consonanti e ben 21 vocali. Prima della sua invenzione il coreano veniva scritto usando l’alfabeto cinese. Infatti, dato che ogni sinogramma cinese viene letto con un determinato suono, i coreani li utilizzavano per scrivere le parole della loro lingua. Ovviamente senza considerare il significato originale del sinogramma stesso.

P.S.
Attorno al palazzo ci sono diversi negozi per noleggiare i vestiti coreani tradizionali, il che da diritto a un’entrata gratuita al palazzo. In effetti passeggiando nei dintorni si incontrano diverse persone con un vestito Hanok, soprattutto ragazze. Per i coreani è comune poi andare negli studi fotografici, o nei più modesti “photo-boots” per farsi fotografare in costume.